emanuele
Diventare grandi
Emanuele è diventato grande.
Finalmente anche a lui cadono i denti come a quelli della scuola primaria.
La scuola materna gli si sta facendo un po' stretta, poichè cresce a vista d'occhio e sembra voglia superare i duemetri del padre.
Ricordo quello che scrissi quando cominciò ad andare solo.
Quanti passaggi, quante speranze, quante delusioni.
Questa mattina sono andata dal dentista per salvare gli ultimi denti rimasti, ben pochi in verità, e mi sto sforzando di ricordare cosa provai quando mi cadde il primo dentino.
Appunti
Dicevo nel post precedente che mi sono mancati, Giovanni ed Emanuele, e che una settimana è lunga da passare senza libri da leggere.
Per fortuna ho l'abitudine di prendere appunti.
Mi sono stati preziosi giovedì, quando mi è stato comunicato con pochissimo anticipo che mi dovevo trovare in un luogo distante da casa mia molti Km per un appuntamento importante a cui tenevo molto.
Gli accompagnatori abituali erano via o impegnati e dovevo sbrigarmela da sola o rinunciare.
Da tempo con la macchina mi limito al tragitto che mi separa dalla Chiesa o dal panificio.
Raramente esco fuori dal mio quartiere.
Senza accompagnatori, che fare?
Ho aperto la mia valigia, piena di scintillanti e vi ho trovato questa perla.
Così dopo aver fatto salire Gesù sulla mia macchina, e avergli affidato il volante, sono arrivata puntuale all'appuntamento, quieta e serena come se qualcuno mi avesse portato in braccio.
Salmo 131
Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi
né meraviglie più alte di me.
Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è in me l'anima mia.
Nostalgia
In questo torrido pomeriggio di fine agosto, nella casa immersa nel silenzio, il mio pensiero non può non andare a quando, più o meno a quest'ora , Giovanni o Emanuele si affacciavano alla porta della mia camera e furtivi s'infilavano nel letto.
Emanuele per dormire, Giovanni per ascoltare o raccontare una storia.
Chissà cosa stanno facendo in questo momento a tanti chilometri da qui!
A Giovanni ho chiesto se era contento di andare in vacanza .
Mi ha risposto che i più contenti erano papà e mamma perchè sarebbero stati per qualche ora senza di loro.
La bellezza dei villaggi è che c'è il baby club per far riposare i genitori.
Ne hanno bisogno per ritrovarsi dopo un anno di incontri sull'ascensore degli impegni quotidiani, del lavoro protratto fino alle ore piccole, di servizio alla famiglia senza incrociare lo sguardo.
Giovanni non era altrettanto contento, quando me l'ha detto.
Ha bisogno di comunicare e per questo ha cominciato a parlare con la montagna, con il mare e con il vento.
“Vuoi che ti dia un po' di energia?” mi dice dopo essersi riempito i polmoni di suoni, di colori, di aria e di vita.
Emanuele continua a portarmi piccoli fiori strappati dal prato, fili d'erba e il suo sorriso contagioso.
Una settimana è lunga da passare, quando ti mancano libri da leggere.
Questo è amore
Ieri pomeriggio mi sono vista arrivare Emanuele, profumato come un bocciolo, con il vestito della festa, mentre ero a letto a riposare.
La sua fidanzatina, Elèna, lo aveva invitato a casa sua e a farci anche la cena.
Di lì a poco sarebbero venuti a prenderlo.
Emanuele ci tiene a fare bella figura specie se l’occasione è speciale.
“La mamma mi ha messo lo spray sotto le ascelle e il borotalco”, mi ha detto, saltando sul letto dove stavo facendo la siesta.
“Quando sto con Eléna, i ruttini li faccio piano” ha aggiunto.
Spirito Santo
Ieri Giovanni mi ha chiesto se ero felice.
Non nego che mi ha spiazzata, visto che in quel momento ero in preda a forti dolori.
Poi mi sono ricordata di quello che lui qualche anno fa mi aveva risposto dopo una giornata da incubo a scartare i regali ricevuti al compleanno.
" I giochi non rendono felici", mi disse, perchè quando non hai nessuno che ti insegni come usarli è come farti un dispetto.
Ne aveva ricevuti in abbondanza di tutti i tipi, dimensioni ecc ecc…
C'era quello che si doveva montare… quello a cui si dovevano comprare le pile… quello che prevedeva più giocatori… quello che si poteva usare solo all'aria aperta, quello che …
Insomma un bel rebus per chi li ha ricevuti e per chi deve farsi carico di aiutarlo a farli funzionare sì che si diverta.
Perciò aggiunse che non i giochi ma uno che ti aiuta, ti consola e ti vuole bene, rende felice un bambino.
Noi grandi, di persone che abbiano questi requisiti, ne troviamo sempre meno sulla nostra strada, da quando siamo diventati genitori o nonni e siamo chiamati a dare non a ricevere.
Così, ripensando a tutto questo, gli ho detto che ero felice perchè avevo trovato Chi mi aiuta, mi consola e soprattutto mi vuole bene.
Lui sa di Chi stavo parlando, tanto che mi ha rivolto un'altra domanda
" Ma tu vuoi bene solo a Dio?"
Gli ho risposto senza tentennamenti che dentro al cuore di Dio ci sono tutti, lui, il fratellino, la mamma, il papà, il nonno, i miei amici e anche i suoi.
"Allora tu vuoi bene a tutto il mondo!" ha concluso.
Mancano due settimane alla Pentecoste.
Se sapremo approfittare di questo tempo di attesa e di grazia per parlargli dell'Amore di Dio effuso attraverso lo Spirito Santo e testimoniarglielo con la nostra vita, cercherà e troverà risposta ai suoi più segreti bisogni.
VENI SANCTE SPIRITUS
VENI PER MARIAM
Il regalo
BUONA DOMENICA DELLE PALME
Questo è un regalo dei miei nipotini,
Il primo di questo tipo.
Perciò oggi è un giorno molto, molto speciale.