S.Benedetto:patrono d'Europa

I cristiani né per regione, né per voce, né per costumi

sono da distinguere dagli altri uomini.

Infatti, non abitano città proprie,

né usano un gergo che si differenzia,

né conducono un genere di vita speciale…

Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato,

e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto

testimoniano un metodo di vita sociale mirabile

e indubbiamente paradossale.

Vivono nella loro patria, ma come forestieri;

partecipano a tutto come cittadini

e da tutto sono distaccati come stranieri.

Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera.

Si sposano come tutti e generano figli…

Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo.

Obbediscono alle leggi stabilite,

e con la loro vita superano le leggi.

Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati.

Non sono conosciuti, e vengono condannati.

Sono uccisi, e riprendono a vivere.

Sono poveri, e fanno ricchi molti;

mancano di tutto, e di tutto abbondano…

A dirla in breve,

come è l’anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani.

L’anima è diffusa in tutte le parti del corpo

e i cristiani nelle città della terra.

L’anima abita nel corpo, ma non è del corpo;

i cristiani abitano nel mondo, ma non sono del mondo…

L’anima è racchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo;

anche i cristiani sono nel mondo come in una prigione,

ma essi sostengono il mondo…

Dio li ha messi in un posto tale

che ad essi non è lecito abbandonare”

(A Diogneto V- VI).

 

O Dio, che hai scelto san Benedetto abate

e lo hai costituito maestro

di coloro che dedicano la vita al tuo servizio,

concedi anche a noi

di non anteporre nulla all’amore del Cristo

e di correre con cuore libero e ardente

nella via dei tuoi precetti.

Desiderio e preghiera

Il tuo desiderio è la tua preghiera: se continuo è il tuo desiderio, continua è pure la tua preghiera.

L’Apostolo infatti non a caso afferma: "Pregate incessantemente" (1 Ts 5,17).

S’intende forse che dobbiamo stare continuamente in ginocchio o prostrati o con le mani levate per obbedire al comando di pregare incessantemente?

Se intendiamo così il pregare, ritengo che non possiamo farlo senza interruzione.

Ma v’è un’altra preghiera, quella interiore, che è senza interruzione, ed è il desiderio.

Qualunque cosa tu faccia, se desideri quel sabato (che è il riposo in Dio), non smetti mai di pregare.

Se non vuoi interrompere di pregare, non cessare di desiderare. Il tuo desiderio è continuo, continua è la tua voce.

Tacerai, se smetterai di amare.

Tacquero coloro dei quali fu detto: "Per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà" (Mt 24,12).

La freddezza dell’amore è il silenzio del cuore, l’ardore dell’amore è il grido del cuore.

Se resta sempre vivo l’amore, tu gridi sempre; se gridi sempre, desideri sempre; se desideri, hai il pensiero volto alla pace.

(Dal "Commento sui Salmi" di sant’Agostino (dalla Liturgia delle Ore, vol. I, p. 289))