spirito santo
Shalom!
Doni, Dono
INCONTRI
” Maschio e femmina li creò”
Novena di Pentecoste
Io non amo le novene, perchè mi piace pregare quando come e dove voglio.
Vale a dire sempre.
Eppure il Padreterno anche questa volta ha cercato di farmi cambiare idea, dando inizio alla novena di Pentecoste il 3 giugno in ospedale, dove è stato ricoverato d'urgenza Gianni, per la frattura della tibia e una brutta infezione alla ferita che nel giro di tre giorni si era paurosamente estesa.
Forse avremmo dovuto cominciarla il martedì, quando è caduto e al Pronto Soccorso gli avevano dato 5 giorni di prognosi escludendo qualsiasi frattura.
Ma in quei tre giorni abbiamo invano cercato rimedi umani (qualcuno che gli facesse una radiografia, un medico che lo visitasse, una persona che gli desse un consiglio per non impazzire dal dolore senza ripassare dal famigerato Pronto Soccorso).
Ma si sa che nei prefestivi e nei festivi non ci si può ammalare.
Il fatto è che era intrasportabile e con il codice bianco c'è il rischio che lì ci passi le ferie senza venire a capo di nulla.
Dicevo che solo venerdì, 3 giugno, inizio della Novena, ho preso coscienza che senza l'aiuto dello Spirito Santo non ne saremmo usciti vivi.
Così si è messa in moto la macchina della solidarietà e abbiamo contemplato le meraviglie del Suo amore.
Ieri Gianni è tornato a casa con la gamba ingessata fino all'inguine, che per 40 giorni non potrà poggiare a terra.
A casa non basta suonare il campanello perchè venga un'infermiere o un medico, nè aspettare all'ora fissata che venga qualcuno a portarti la colazione o a pulirti la camera.
Guardo le due sedie a rotelle, i tre bastoni, il mio deambulatore, la casa stravolta e penso a cosa s'inventerà questa volta il Signore per venire in nostro aiuto.
Egli ci ha chiamato in questi quarant'anni di matrimonio a condividere gioie e dolori, mettendo alla prova la nostra fedeltà nella salute e nella malattia.
Oggi, vigilia di Pentecoste, nella comune incapacità di provvedere a noi stessi e all'altro siamo chiamati insieme a invocare con più forza lo Spirito, perchè capiamo su CHI dobbiamo contare, di CHI ci dobbiamo fidare e a CHI ci dobbiamo affidare.
VENI SANCTE SPIRITUS
VENI PER MARIAM
Non vi lascerò orfani
(Gv 14,15-21)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
" Non vi lascerò orfani"
Che bella parola quella chei ci presenta la liturgia odierna!
Gesù ci rassicura, dicendoci che non ci lascerà orfani, che ci manderà un altro consolatore.
Se è vero quello che dice, e chi l'ha incontrato non ha dubbi, i fortunati siamo noi che possiamo godere della sua presenza sempre, non dovendo arrampicarci sugli alberi, precederlo sull'altra riva, affrontare la fatica di tre giorni di viaggio per mangiare dopo averlo ascoltato.
Gesù ci promette un servizio 24 ore su 24, perchè in qualsiasi momento lo possiamo chiamare, invocare, pregare.
Ma ciò che è più importante essere nutriti del pane e della parola.
Grazie Gesù per questo incommensurabile dono che ci hai lasciato, dono per tutta la vita e oltre, grazie perchè abbiamo bisogno di chi ci consoli nel dolore, nei fallimenti, nella fine di quanto abbiamo di più caro.
Scendi con potenza, Signore, su tutti gli uomini, fà che ognuno percepisca quanto sia importante fidarsi di te, quanto sia dolce lasciarsi amare da te.
Spirito Santo
Ieri Giovanni mi ha chiesto se ero felice.
Non nego che mi ha spiazzata, visto che in quel momento ero in preda a forti dolori.
Poi mi sono ricordata di quello che lui qualche anno fa mi aveva risposto dopo una giornata da incubo a scartare i regali ricevuti al compleanno.
" I giochi non rendono felici", mi disse, perchè quando non hai nessuno che ti insegni come usarli è come farti un dispetto.
Ne aveva ricevuti in abbondanza di tutti i tipi, dimensioni ecc ecc…
C'era quello che si doveva montare… quello a cui si dovevano comprare le pile… quello che prevedeva più giocatori… quello che si poteva usare solo all'aria aperta, quello che …
Insomma un bel rebus per chi li ha ricevuti e per chi deve farsi carico di aiutarlo a farli funzionare sì che si diverta.
Perciò aggiunse che non i giochi ma uno che ti aiuta, ti consola e ti vuole bene, rende felice un bambino.
Noi grandi, di persone che abbiano questi requisiti, ne troviamo sempre meno sulla nostra strada, da quando siamo diventati genitori o nonni e siamo chiamati a dare non a ricevere.
Così, ripensando a tutto questo, gli ho detto che ero felice perchè avevo trovato Chi mi aiuta, mi consola e soprattutto mi vuole bene.
Lui sa di Chi stavo parlando, tanto che mi ha rivolto un'altra domanda
" Ma tu vuoi bene solo a Dio?"
Gli ho risposto senza tentennamenti che dentro al cuore di Dio ci sono tutti, lui, il fratellino, la mamma, il papà, il nonno, i miei amici e anche i suoi.
"Allora tu vuoi bene a tutto il mondo!" ha concluso.
Mancano due settimane alla Pentecoste.
Se sapremo approfittare di questo tempo di attesa e di grazia per parlargli dell'Amore di Dio effuso attraverso lo Spirito Santo e testimoniarglielo con la nostra vita, cercherà e troverà risposta ai suoi più segreti bisogni.
VENI SANCTE SPIRITUS
VENI PER MARIAM
RnS preghiera di effusione
Questo post è per Piero Fratta che con tanta pazienza ha aspettato che rispondessi ad una sua richiesta di chiarimento.
Mi scuso per il ritardo, ma ci sono domande e domande.
Mi riferisco al suo commento relativo al POST in cui è suonata strana la parola "effusione o posteffusione"
Spero di riuscire a spiegarmi.
Attraverso il Sacramento del matrimonio Dio dona agli sposi il Suo Spirito, vale a dire l'Amore, che li renderà capaci di amarsi per tutta la vita, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.
E' il suo dono di nozze.
Molti però non scartano il regalo o dopo averlo usato per un pò di tempo lo ripongono in soffitta o addirittura lo gettano
Poichè il matrimonio si regge sulla fedeltà ad una promessa, che non è facile mantenere senza l'aiuto di Dio( la grazia di Cristo), è molto importante riscoprire il valore del dono che ci viene fatto dal Padreterno, per poterlo usare e averne i vantaggi desiderati.
Nel Rns, di cui facciamo parte, ci sono percorsi di preparazione ad accogliere con consapevolezza i doni di Dio, primo fra tutti quello del Battesimo e poi quello del Matrimonio, attraverso una "preghiera di effusione" che viene fatta dai fratelli sulle singole persone(nel caso del Battesimo), o" preghiera di effusione di coppia" fatta dai coniugi uno per l'altro(nel caso del Matrimonio) a cui si uniscono i presenti.
Si parla quindi di una nuova effusione dello Spirito, quando accade.
Questo non vuol dire che al di fuori del RnS questo non sia possibile, perchè Dio dona a chi chiede, senza formalizzarsi. Il problema sta nel fatto che la maggior parte delle persone ignora la GRAZIA del Sacramento del Matrimonio e quindi non la cerca e non la chiede.
Noi siamo operatori di Pastorale Famigliare grazie ad uno scritto del teologo Muraro che nostro figlio fece leggere il giorno delle sue nozze, che ci incuriosì e stupì molto e ci fece venire voglia di saperne di più.
Lo accludo per chi non lo conoscesse
"La creatura che hai al fianco è mia. Io l'ho creata .
Io le ho voluto bene da sempre, prima di te e più di te.
Per lei non ho esitato a dare la mia vita. Te la affido.
La prendi dalle mie mani e ne diventi responsabile.
Quando l'hai incontrata l'hai trovata amabile e bella.
Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza,
è il mio cuore che ha messo in lei tenerezza ed amore,
è la mia sapienza che ha formato la sua sensibilità ,
la sua intelligenza e tutte le qualità che hai trovato in lei.
Ma non puoi limitarti a godere del suo fascino.
Devi impegnarti a rispondere ai suoi bisogni, ai suoi desideri .
Ha bisogno di serenità e di gioia, di affetto e di tenerezza,
di piacere e di divertimento, di accoglienza e di dialogo,
di rapporti umani, di soddisfazione nel lavoro, e di tante altre cose.
Ma ricorda che ha bisogno soprattutto di Me.
Sono Io, e non tu, il principio, il fine, il destino di tutta la sua vita.
Aiutala ad incontrarmi nella preghiera , nella Parola ,
nel perdono, nella speranza . Abbi fiducia in Me.
La ameremo insieme. Io la amo da sempre.
Tu hai cominciato ad amarla da qualche anno,
da quando vi siete innamorati .
Sono Io che ho messo nel tuo cuore l'amore per lei.
Era il modo più bello per dirti "Ecco te l'affido
Gioisci della sua bellezza e delle sue qualità"
Con le parole "Prometto di esserti fedele, di amarti e
rispettarti per tutta la vita"
è come se mi rispondessi che sei felice di accoglierla
nella tua vita e di prenderti cura di lei.
Da quel momento siamo in due ad amarla.
Anzi Io ti rendo capace di amarla "da Dio",
regalandoti un supplemento di amore
che trasforma il tuo amore di creatura e lo rende simile al mio.
E' il mio dono di nozze: la grazia del sacramento del matrimonio.
Io sarò sempre con voi e farò di voi gli strumenti del mio amore e
della mia tenerezza:
continuerò ad amarvi attraverso i vostri gesti d'amore"
Il Fuoco
Luca 12,49-53 -In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Le parole di Gesù sembrano contraddire il messaggio degli angeli che accompagnò la sua nascita"Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà", come anche le parole che , risorto, rivolse agli Undici riuniiti. (Pace a voi!).
Che la pace è cosa divina ce ne siamo accorti, perchè su questa terra facciamo fatica a trovarla.
Ma che ci sia un prezzo così alto da pagare, questo non vogliamo accettarlo.
Fino a quando pensiamo che la pace si costruisca con gli striscioni e i cortei che non ci scomodano( se non per un tempo limitato) dalle nostre occupazioni e preoccupazioni, avremo possibilità minime di cambiare le cose.
Se ci lasceremo incendiare dal fuoco dell’amore di Dio, di cui Gesù si è fatto braciere e tizzone ardente, non indietreggeremo di fronte alla necessità di scegliere tra bene el male, tra chi lo rifiuta e chi lo accoglie.
Concittadini dei santi e famigliari di Dio, come dice San Paolo, avremo l’armatura giusta per bruciare le scorie del peccato e convertire chi non ancora conosce il fuoco divorante dell’amore del Padre.