angeli
Nulla è impossibile a Dio
Lo sguardo
Giovanni oggi mi ha raccontato il sogno che ha fatto stanotte, non senza una certa titubanza, visto che il protagonista, Dio, non ci faceva una gran bella figura.
L'ho rassicurato dicendogli che non siamo colpevoli dei sogni che facciamo e che dai sogni c'è sempre qualcosa da imparare.
Così si è fatto coraggio e mi ha mostrato i segreti del suo cuore.
In principio Dio se ne infischiava degli uomini che vivevano sulla terra,
Se dicevano una bestemmia nei suoi confronti a lui non interessava niente, se due litigavano si girava dall'altra parte perché era tutto occupato a fare quello che gli piaceva e neanche si spostava se uno picchiava un'altra persona,
Insomma, sulla terra c'era un grande putiferio.
Un giorno un angelo andò da lui e gli disse: “Ma che stai facendo? Non ti importa di tutte le cose brutte che accadono sulla terra? Che gli uomini si uccidano e muoiano? Non ti importa che ti offendano continuamente?”
Dio rispose: “Non devi occupartene, perché gli uomini sono un branco di scemi!”
L'angelo se ne andò mortificato, però poi pensò come fare per poter far cambiare idea a Dio.
Pensò che se avesse attaccato dei fili ad ogni uomo e li avesse collegati a Lui, forse sarebbe cambiato qualcosa.
E così fece.
Ogni volta che uno bestemmiava, litigava, picchiava, uccideva qualcun altro, a Dio arrivava una grossa scossa elettrica.
Da quel giorno Dio non ebbe più pace.
Non poteva più disinteressarsi del mondo, non poteva più fare il comodo suo, ma non sapeva come fare perché i fili erano invisibili e lui non conosceva il motivo per cui ogni volta che accadevano cose brutte sulla terra, gli veniva una scossa.
Un giorno un bambino si ammalò gravemente e poi morì,
Salì in cielo e arrivò dritto in paradiso.
Il piccolo vedendo Dio triste gli chiese il motivo.
Dio gli raccontò quello che stava succedendo e gli disse che non sapeva come porre rimedio a quella situazione.
Il bambino, che era di animo semplice, buono e gentile, ma soprattutto era saggio, vide quello che non si vedeva: i fili invisibili che univano gli uomini a Dio.
Andò a prendere un paio di forbici e di notte, senza farsene accorgere, li tagliò.
Al mattino Dio era bello e riposato ed era anche felice perché era la prima notte che dormiva.
Il bambino gli si presentò davanti al letto e gli disse : “ Vedi come stai bene adesso? Io ho tagliato i fili che ti collegavano con gli uomini.
Però non puoi più continuare a fare la vita di prima.
Ti consiglio adesso di scendere nella nuvola più bassa del paradiso e di guardare con i tuoi occhi di falco il mondo e di vigilare su di esso.
Ti basterà fare questo perché gli uomini smettano di essere cattivi e, rassicurati dal tuo sguardo, imparino a fare i buoni".
Tutte le ricerche psicologiche dicono che i bambini si fanno l'immagine di Dio sul modello del loro papà.
Bisogna che questa sera faccia leggere il racconto a mio figlio.
Credere, toccare, salvare.
VANGELO (Mc 5,21-43)
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Il Post di Daniela che invita a riflettere sulla fragilità umana esprime esattamente quello che ieri ho provato.
La mia fragilità nell'affrontare la prova, la paura, il panico che mi impediva di tenere aperti gli occhi invasi da colliri e anestetici di fuoco (era indispensabile per l'intervento) e la fragilità del medico che si è arrabbiato tantissimo e in malo modo mi ha congedato, dicendo che potevo scordarmi che mi avrebbe fatto l'"intravitreale".
Mi è caduto il mondo addosso, perchè da 4 mesi aspettavo.
E non è la prima intravitreale che faccio per l'edema maculare che peggiora più passa il tempo.
Eppure avevo pregato e continuavo a farlo. Avevo chiesto pure aiuto agli amici perchè la paura non mi sopraffacesse.
Nel colloquio preliminare, tra le domande a cui rispondere, oltre al titolo di studio(!!!!) c'era anche da dire se ero cattolica.
Avevo risposto sorridendo, anche se ho sentito un brivido freddo attraversarmi la schiena.
" Non vi preoccupate per l'estrema unzione, perchè questa mattina ho preso la Comunione e sono andata a Messa, come del resto sono solita fare."
" La signora è previdente mi dissero" restituendomi il sorriso.
Eppure è successo.
Ho avuto paura.
"Uno il coraggio non se lo può dare" disse don Abbondio al Cardinale Borromeo…"li ho visti io quegli occhiacci", quando cercava di difendersi dall'accusa di non aver portato avanti la giustizia e aver ceduto al più forte.
Io credevo di avere più fede di don Abbondio, ma non ha funzionato …come pensavo.
«Non temere, soltanto abbi fede!» dice Gesù a Giairo, quando gli riferirono che non doveva importunare più il maestro, perchè la figlia era morta.
Ci voleva un supplemento di preghiera e a quella mi sono aggrappata. Lasciata sola sul lettino ho invocato pietà e misericordia e ho chiesto che ci ripensassero.
Ho gridato, ho chiesto aiuto e mi si è avvicinato il Signore..
Era vestito con il camice bianco, la voce gentile, accompagnato da due angeli. Uno mi ha preso la mano e me l'ha tenuta stretta tutto il tempo che è durato l'intervento.
Un attimo.
Posso ancora sperare che l'occhio sinistro non si spenga completamente.
Salmo 39,2
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Nonni
Oggi festa degli angeli custodi, voglio ringraziarti Signore per tutti gli angeli che hai messo sulla mia strada,per tutti quelli che si sono presi cura di me, gratuitamente mi hanno amato e mi hanno accompagnato sulla soglia della vita.
Grazie per chi mi ha parlato di te, mi ha insegnato a pregare, mi ha benedetto ogni sera e ha benedetto il cibo che era sulla tavola.
Grazie Signore per quel tesoro di fede che hanno continuato a custodire anche quando sono saliti in cielo, perchè io potessi riscoprirlo nel mio campo, dopo aver cercato lontano la felicità.
Angeli e dintorni
Ho sempre pensato che gli angeli fossero un’invenzione, come le fate e gli gnomi delle favole.
Disturbavano la mia intelligenza, non la mia fede, perchè non riuscivo a comprendere quale fosse la loro reale funzione nei nostri confronti.
L’"Angelo di Dio", quindi, se aveva senso recitarlo , quando ero piccola, oggi non più.
Altrimenti mi sembrerebbe fare un torto allo Spirito Santo che Gesù ci ha lasciato, una volta finita la sua missione.
Mentre questa mattina mi si riproponeva il dilemma di tutti gli anni, in occasione della festa dei SS Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e, a distanza ravvicinata, come se non bastasse, quella degli Angeli Custodi, il 2 ottobre, un’idea mi ha fulminato.
Se esistono gli angeli cattivi con a capo Satana, della cui esistenza non ho mai dubitato, perchè non credere che esistono i buoni, quelli rimasti fedeli al Signore?
Il fine ultimo della creazione è l’uomo impastato di terra e animato dal soffio divino.
Che Dio non abbia creato gli angeli in previsione di una nostra inadeguatezza a combattere con degli spiriti puri,come sono le forze del male?
Lo Spirito Santo di per se basterebbe a sgominarli; ma fin quando siamo su questa terra, dobbiamo fare i conti con i nostri limiti, perchè se il nostro contenitore non è completamente vuoto fa fatica ad entrare o se il vetro è appannato o sporco la luce non filtra.
La luce di Dio viene riflessa, invece, in modo perfetto sugli angeli che vivono al suo cospetto, che a loro volta la dirigono sui nostri più accaniti avversari, mandandoli in fumo, come accade con gli specchi ustori, usati da Archimede.
Così oggi a Giovanni ho parlato degli angeli e della storia di Archimede passato alla storia per le sue geniali invenzioni.
Il pomeriggio è finito guardando un film di Walt Disney sul geniale e pasticcione Archimede Pitagorico, eroe dei cartoni animati.