DAVANTI AL CIELO STELLATO (Commento al Salmo 8)

Quando ti senti solo, quando ti senti abbandonato, quando ti senti messo da parte, quando pensi che nessuno si ricordi di te, affacciati alla finestra, alza gli occhi e guarda il cielo stellato …
Quante luci riesci a vedere?
Quante ne immagini nello spazio ristretto del tuo limitato orizzonte?
Pensa… ciò che vedi ha una profondità infinita, le luci che distingui sono nulla, gocce d’acqua nell’oceano del cielo profondo e sconfinato.
Pensa… ogni stella si muove secondo una legge per lei fissata dalla notte dei tempi, intorno a lei girano i pianeti, intorno ai pianeti i satelliti, ognuno con una precisione millimetrica, secondo un tempo che è stato dato ad ogni più piccolo essere come sua misura…
Moltiplica quelle luci, moltiplica quei movimenti, moltiplica il tuo piccolo quadro di cielo all’infinito, e…. sei infinitamente distante dalla verità.
Pensa… dietro ad ognuna di quelle luci dietro ad ogni impercettibile movimento, dietro ad ogni realtà percepita dall’uomo con i suoi strumenti imperfetti c’è Qualcuno che quella realtà, quel movimento, la legge che lo regola li ha creati. Tanta perfezione, per cosa?
Guarda te ora… guarda i tuoi occhi capaci di comprendere e abbracciare ciò che è così tanto più grande di loro, guarda il tuo cuore, quel cuore che ora senti piagato e pensa…
Il tuo cuore ha in se un’ansia infinita di amore, un desiderio infinito di assoluto, di Dio…ha un’ansia infinita di infinito. Eppure il cuore per quanto grande è piccolo rispetto al corpo che lo contiene!   Eppure il cuore soffre più di qualsiasi altro organo, più di qualsiasi altra parte del corpo!
Pensa… le cose piccole capaci di cose grandi! Gli occhi, il cuore capaci di accogliere la più grande pena, ma anche la più grande manifestazione di amore, quella di Dio!

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,

il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.
Così recita il Salmo 8
Di fronte a quel cielo stellato ci sei tu, di fronte alla più grande meraviglia del Creato ci sei tu, piccolo, fragile, smarrito, turbato, ma ci sei .
Tu sei prezioso di più della più luminosa stella che riesci a vedere ad occhio nudo dalla tua finestra, sei prezioso perché Dio ha fatto tutto quello che ti sta davanti per te, perché potessi percepire un frammento della Sua potenza, della Sua grandezza, un frammento del Suo amore.
Se ad ogni stella, ad ogni pianeta, ad ogni molecola, ad ogni atomo che sono inerti e senza vita ha dato il compito così grande di celebrare la Sua gloria, quanto più grande è il progetto su di te, sull’uomo che si eleva su tutte le cose create e le domina con il suo pensiero!
Guarda lontano, guarda in alto; guarda ora dentro di te.
Scoprirai che quell’universo che ti sembra così irraggiungibile, così perfetto e misterioso, davanti ai tuoi occhi è dentro di te. E’ un universo da esplorare, è un universo in cui troverai le risposte che cerchi, è l’universo delle emozioni e dei sentimenti che arricchiscono e illuminano il cielo sconfinato della tua anima.
Guarda, ma ad occhi chiusi: E vedrai dentro di te accendersi tante stelle luminose. Vedrai che nel buio più profondo, proprio come in quel cielo da cui tu ora hai distolto lo sguardo, spuntano fiori stupendi, che tu non ti eri accorto di avere piantato.
Fratello, nel tuo cuore Dio ha seminato ciò che vuole tu impari a guardare: vuole che tu nel tuo cuore riscopra l’amore con cui Lui ti guarda, vuole che tu almeno una volta ti fidi di Lui.
E’ ansioso di manifestarti il Suo progetto meraviglioso che ha in serbo per te, desidera che almeno una volta tu gli permetta di entrare per farsi conoscere più da vicino.
Vuole incontrarti non nel cielo infinito, ma nella tua pena, nella tua sofferenza, nella tua difficoltà di ogni giorno, nel tuo bisogno di amore non soddisfatto, per trasformarli in canto di gioia, in inno di lode a Lui, che non ha smesso neanche un momento di occuparsi di te.

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
 

Voi valete più di molti passeri

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VANGELO (Mt 10,24-33)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
La Parola del giorno  mi riempie di gioia, mi rassicura, mi fa guardare a questa giornata con fiducia, con commozione, con l’animo aperto allo stupore per quello che anche oggi il Signore mi ha preparato.
I problemi da affrontare,  come affrontarli, la consapevolezza che non ho strumenti sufficienti, adeguati,  per risolverli,  non mi turba.
Penso a quando, al risveglio,  le preoccupazioni  mi schiacciavano, quando la disperazione mi chiudeva lo stomaco, quando sui diari scrivevo in modo ossessivo: “Dio dove sei?”
Lo pensavo lontano, assiso sul suo trono inaccessibile, nel cielo.
Chi ero io perchè si scomodasse e mi tendesse la mano?

Penso a quando  quel Dio, per tanti anni cercato nei libri, nelle dispute dotte, nella profondità dei cieli infiniti, l’ho trovato nel mio limite, finalmente accettato, nel mio consapevole bisogno d’aiuto.
Oggi   lo voglio pregare con il Salmo 121, affidando a Lui tutto quello che mi pesa, mi angoscia, mi distoglie dal vivere l’incanto di quest’ora mattutina, mentre il sole pian piano si alza nel cielo e inonda la casa di luce.
Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.

Non lascerà
vacillare
il tuo piede,
non si
addormenterà
il tuo custode.
Non si
addormenterà,
non prenderà
sonno,
il custode
d’Israele.

Il Signore
è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. (Sal 121)


Sono stanchi i miei occhi

La mia tenda è stata divelta e gettata lontano,
come una tenda di pastori.

Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,
mi recidi dall'ordito.
In un giorno e una notte mi conduci alla fine.

Io ho gridato fino al mattino.
Come un leone, così egli stritola tutte le mie ossa.
Pigolo come una rondine,
gemo come una colomba.

Sono stanchi i miei occhi
di guardare in alto.(Dal Salmo 42)

Deserto

Sono giorni molto difficili questi.

La preghiera sale inascoltata.

Piccoli sprazzi di luce illuminano per brevi tratti la notte popolata di mostri.

Il tempo si è fermato su questo dolore.

I nemici sono tanti che non li posso contare.

Maria, la Madre, mi è vicina e mi stringe la mano.

Vorrei morire tanta è aspra la guerra.

Solo in cielo troverò la pace e vorrei che fosse ora.

 

Salmo 41

 

Come la cerva anela ai corsi d'acqua,

così l'anima mia anela a te, o Dio.

L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:

quando verrò e vedrò il volto di Dio?

 

Le lacrime sono mio pane giorno e notte,

mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?».

Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge:

attraverso la folla avanzavo tra i primi

fino alla casa di Dio,

in mezzo ai canti di gioia

di una moltitudine in festa.

 

Perché ti rattristi, anima mia,

perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,

lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

In me si abbatte l'anima mia;

perciò di te mi ricordo

dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar.

Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate;

tutti i tuoi flutti e le tue onde

sopra di me sono passati.

 

Di giorno il Signore mi dona la sua grazia

di notte per lui innalzo il mio canto:

la mia preghiera al Dio vivente.

Dirò a Dio, mia difesa:

«Perché mi hai dimenticato?

Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?».

Per l'insulto dei miei avversari

sono infrante le mie ossa;

essi dicono a me tutto il giorno: «Dov'è il tuo Dio?».

 

Perché ti rattristi, anima mia,

perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,

lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

 

 

 

Lo stolto pensa: ” Non c’è Dio”»


SALMO 14
Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia
(Rm 5, 20).

Salmo 13 (14)

Lo stolto pensa: «Non c’è Dio».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
nessuno più agisce bene.

Il Signore dal cielo si china sugli uomini
per vedere se esista un saggio:
se c’è uno che cerchi Dio.

Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti;
più nessuno fa il bene, neppure uno.
Non comprendono nulla tutti i malvagi,
che divorano il mio popolo come il pane?

Non invocano Dio: tremeranno di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
Volete confondere le speranze del misero,
ma il Signore è il suo rifugio.
Venga da Sion la salvezza d’Israele!
Quando il Signore ricondurrà il suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.

 

Sul mare passava la tua via



SALMO 76

La mia voce sale a Dio e grido aiuto; *
la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.
Nel giorno dell’angoscia io cerco il Signore, †
tutta la notte la mia mano è tesa
e non si stanca; *
io rifiuto ogni conforto.

Mi ricordo di Dio e gemo, *
medito e viene meno il mio spirito.
Tu trattieni dal sonno i miei occhi, *
sono turbato e senza parole.

Ripenso ai giorni passati, *
ricordo gli anni lontani.
Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: *
rifletto e il mio spirito si va interrogando.

Forse Dio ci respingerà per sempre, *
non sarà più benevolo con noi?
È forse cessato per sempre il suo amore, *
è finita la sua promessa per sempre?

Può Dio aver dimenticato la misericordia, *
aver chiuso nell’ira il suo cuore?
E ho detto: «Questo è il mio tormento: *
è mutata la destra dell’Altissimo».

Ricordo le gesta del Signore, *
ricordo le tue meraviglie di un tempo.
Mi vado ripetendo le tue opere, *
considero tutte le tue gesta.

O Dio, santa è la tua via; *
quale dio è grande come il nostro Dio?
Tu sei il Dio che opera meraviglie, *
manifesti la tua forza fra le genti.

È il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo, *
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.

Ti videro le acque, Dio, †
ti videro e ne furono sconvolte; *
sussultarono anche gli abissi.

Le nubi rovesciarono acqua, †
scoppiò il tuono nel cielo; *
le tue saette guizzarono.

Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine, †
i tuoi fulmini rischiararono il mondo, *
la terra tremò e fu scossa.

Sul mare passava la tua via, †
i tuoi sentieri sulle grandi acque *
e le tue orme rimasero invisibili.

Guidasti come gregge il tuo popolo *
per mano di Mosè e di Aronne.

Siamo tribolati da ogni parte, ma non schiacciati: colui che ha risuscitato Gesù risusciterà anche noi (cfr. 2 Cor 4, 8. 14).

Preghiera di coppia

Signore, tu ci scruti e ci conosci,

tu sai quando siamo fermi e quando ci alziamo.
Penetri da lontano i nostri pensieri,

ci scruti quando camminiamo e quando riposiamo.
Ti sono note tutte le nostre vie;

la nostra parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.

Alle spalle e di fronte ci circondi
e poni su di noi la tua mano.

Stupenda per noi la tua saggezza,
troppo alta, e noi non la comprendiamo.

Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?

Se saliamo in cielo, là tu sei,
se scendiamo negli inferi, eccoti.

Se prendiamo le ali dell'aurora
per abitare all'estremità del mare,

anche là ci guida la tua mano
e ci afferra la tua destra.

Se diciamo: "Almeno l'oscurità ci copra
e intorno a noi sia la notte";

nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.

Sei tu che hai creato le nostre viscere
e ci hai voluto insieme.

Ti lodiamo perché ci hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu ci conosci fino in fondo.

Non ti erano nascoste le nostre ossa
quando venivamo formati nel segreto,
intessuti nelle profondità della terra.

Ancora informi ci hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i nostri giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.

Quanto profondi per noi i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;

se li contiamo sono più della sabbia,
se li crediamo finiti, con te sono ancora.

Scrutaci, Dio, e conosci il nostro cuore,
provaci e conosci i nostri pensieri:

vedi se percorriamo una via di menzogna
e guidaci sulla via della vita.
( dal Salmo 139)

L'Accompagnatore

Quest'anno non pensavamo di andare in vacanza con tutto quello che è successo.
L'accompagnatore, colui che rendeva possibili tutti i gli gli spostamenti, si era azzoppato alla fine di maggio e ne avrebbe avuto per tutta l'estate: gesso, bastoni e  sedia a rotelle compresi.
Ma il Signore è grande nella sua misericordia e ci ha dato ciò di cui avevamo bisogno: una settimana di Discepolato per coppie a Loreto, moltiplicandoci gli accompagnatori che da uno sono diventati quattro.
Franco, Monia, Giovanni ed Emanuele ci porteranno oggi a destinazione e verranno a riprenderci la mattina di sabato prossimo.
Quale grande occasione il Signore ci ha messo davanti per ringraziarlo, benedirlo e lodarlo, tutti insieme, invitandoci nella sua Casa!
Ad accoglierci ci aspetta Maria, la sua prima e perfetta discepola.

Salmo 121

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.

 

Salmo 136

 

Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.

Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre,

perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
»Cantateci canti di Sion!».

Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?

Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra;

mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.

 


(Ef 1,3-10)

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d'amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l'ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.

Anche il passero trova la casa

Mt 15,21-28

In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita

Quante volte Signore ti chiediamo pietà, quante volte ti chiediamo aiuto senza ottenere risposta!
E' la storia del nostro rapporto con te fatto di solitudine abissale e di improvvise incursioni del tuo Spirito.
"Anche il passero trova la casa e la rondine il nido  presso il tuo altare" dici.
Con questa fede voglio continuare a sperare che pur nella mia indegnità tu ti chini alla mia altezza e mi sollevi e mi guardi come una madre guarda suo figlio

Salmo 83

Quanto sono amabili le tue dimore
Signore degli eserciti!

L'anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.

Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.

Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.

Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.

Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente;
anche la prima pioggia
l'ammanta di benedizioni.

Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.

Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.

Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.

Perché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina nell'integrità.

Signore degli eserciti,
beato l'uomo che in te confida.