Quante luci riesci a vedere?
Quante ne immagini nello spazio ristretto del tuo limitato orizzonte?
VANGELO (Mt 10,24-33)
Non lascerà
vacillare
il tuo piede,
non si
addormenterà
il tuo custode.
Non si
addormenterà,
non prenderà
sonno,
il custode
d’Israele.
Il Signore
è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre. (Sal 121)
La mia tenda è stata divelta e gettata lontano,
come una tenda di pastori.
Come un tessitore hai arrotolato la mia vita,
mi recidi dall'ordito.
In un giorno e una notte mi conduci alla fine.
Io ho gridato fino al mattino.
Come un leone, così egli stritola tutte le mie ossa.
Pigolo come una rondine,
gemo come una colomba.
Sono stanchi i miei occhi
di guardare in alto.(Dal Salmo 42)
Sono giorni molto difficili questi.
La preghiera sale inascoltata.
Piccoli sprazzi di luce illuminano per brevi tratti la notte popolata di mostri.
Il tempo si è fermato su questo dolore.
I nemici sono tanti che non li posso contare.
Maria, la Madre, mi è vicina e mi stringe la mano.
Vorrei morire tanta è aspra la guerra.
Solo in cielo troverò la pace e vorrei che fosse ora.
Salmo 41
Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
Le lacrime sono mio pane giorno e notte,
mentre mi dicono sempre: «Dov'è il tuo Dio?».
Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge:
attraverso la folla avanzavo tra i primi
fino alla casa di Dio,
in mezzo ai canti di gioia
di una moltitudine in festa.
Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
In me si abbatte l'anima mia;
perciò di te mi ricordo
dal paese del Giordano e dell'Ermon, dal monte Misar.
Un abisso chiama l'abisso al fragore delle tue cascate;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sopra di me sono passati.
Di giorno il Signore mi dona la sua grazia
di notte per lui innalzo il mio canto:
la mia preghiera al Dio vivente.
Dirò a Dio, mia difesa:
«Perché mi hai dimenticato?
Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?».
Per l'insulto dei miei avversari
sono infrante le mie ossa;
essi dicono a me tutto il giorno: «Dov'è il tuo Dio?».
Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
SALMO 14
Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia
(Rm 5, 20).
Salmo 13 (14)
Lo stolto pensa: «Non c’è Dio».
Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
nessuno più agisce bene.
Il Signore dal cielo si china sugli uomini
per vedere se esista un saggio:
se c’è uno che cerchi Dio.
Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti;
più nessuno fa il bene, neppure uno.
Non comprendono nulla tutti i malvagi,
che divorano il mio popolo come il pane?
Non invocano Dio: tremeranno di spavento,
perché Dio è con la stirpe del giusto.
Volete confondere le speranze del misero,
ma il Signore è il suo rifugio.
Venga da Sion la salvezza d’Israele!
Quando il Signore ricondurrà il suo popolo,
esulterà Giacobbe e gioirà Israele.
SALMO 76
Mi ricordo di Dio e gemo, *
medito e viene meno il mio spirito.
Tu trattieni dal sonno i miei occhi, *
sono turbato e senza parole.
Ripenso ai giorni passati, *
ricordo gli anni lontani.
Un canto nella notte mi ritorna nel cuore: *
rifletto e il mio spirito si va interrogando.
Forse Dio ci respingerà per sempre, *
non sarà più benevolo con noi?
È forse cessato per sempre il suo amore, *
è finita la sua promessa per sempre?
Può Dio aver dimenticato la misericordia, *
aver chiuso nell’ira il suo cuore?
E ho detto: «Questo è il mio tormento: *
è mutata la destra dell’Altissimo».
Ricordo le gesta del Signore, *
ricordo le tue meraviglie di un tempo.
Mi vado ripetendo le tue opere, *
considero tutte le tue gesta.
O Dio, santa è la tua via; *
quale dio è grande come il nostro Dio?
Tu sei il Dio che opera meraviglie, *
manifesti la tua forza fra le genti.
È il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo, *
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
Ti videro le acque, Dio, †
ti videro e ne furono sconvolte; *
sussultarono anche gli abissi.
Le nubi rovesciarono acqua, †
scoppiò il tuono nel cielo; *
le tue saette guizzarono.
Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine, †
i tuoi fulmini rischiararono il mondo, *
la terra tremò e fu scossa.
Sul mare passava la tua via, †
i tuoi sentieri sulle grandi acque *
e le tue orme rimasero invisibili.
Guidasti come gregge il tuo popolo *
per mano di Mosè e di Aronne.
Siamo tribolati da ogni parte, ma non schiacciati: colui che ha risuscitato Gesù risusciterà anche noi (cfr. 2 Cor 4, 8. 14).
Signore, tu ci scruti e ci conosci,
tu sai quando siamo fermi e quando ci alziamo.
Penetri da lontano i nostri pensieri,
ci scruti quando camminiamo e quando riposiamo.
Ti sono note tutte le nostre vie;
la nostra parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte ci circondi
e poni su di noi la tua mano.
Stupenda per noi la tua saggezza,
troppo alta, e noi non la comprendiamo.
Dove andare lontano dal tuo spirito,
dove fuggire dalla tua presenza?
Se saliamo in cielo, là tu sei,
se scendiamo negli inferi, eccoti.
Se prendiamo le ali dell'aurora
per abitare all'estremità del mare,
anche là ci guida la tua mano
e ci afferra la tua destra.
Se diciamo: "Almeno l'oscurità ci copra
e intorno a noi sia la notte";
nemmeno le tenebre per te sono oscure,
e la notte è chiara come il giorno;
per te le tenebre sono come luce.
Sei tu che hai creato le nostre viscere
e ci hai voluto insieme.
Ti lodiamo perché ci hai fatto come un prodigio;
sono stupende le tue opere,
tu ci conosci fino in fondo.
Non ti erano nascoste le nostre ossa
quando venivamo formati nel segreto,
intessuti nelle profondità della terra.
Ancora informi ci hanno visto i tuoi occhi
e tutto era scritto nel tuo libro;
i nostri giorni erano fissati,
quando ancora non ne esisteva uno.
Quanto profondi per noi i tuoi pensieri,
quanto grande il loro numero, o Dio;
se li contiamo sono più della sabbia,
se li crediamo finiti, con te sono ancora.
Scrutaci, Dio, e conosci il nostro cuore,
provaci e conosci i nostri pensieri:
vedi se percorriamo una via di menzogna
e guidaci sulla via della vita.
( dal Salmo 139)
Quest'anno non pensavamo di andare in vacanza con tutto quello che è successo.
L'accompagnatore, colui che rendeva possibili tutti i gli gli spostamenti, si era azzoppato alla fine di maggio e ne avrebbe avuto per tutta l'estate: gesso, bastoni e sedia a rotelle compresi.
Ma il Signore è grande nella sua misericordia e ci ha dato ciò di cui avevamo bisogno: una settimana di Discepolato per coppie a Loreto, moltiplicandoci gli accompagnatori che da uno sono diventati quattro.
Franco, Monia, Giovanni ed Emanuele ci porteranno oggi a destinazione e verranno a riprenderci la mattina di sabato prossimo.
Quale grande occasione il Signore ci ha messo davanti per ringraziarlo, benedirlo e lodarlo, tutti insieme, invitandoci nella sua Casa!
Ad accoglierci ci aspetta Maria, la sua prima e perfetta discepola.
Salmo 121
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre,
perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
»Cantateci canti di Sion!».
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
(Ef 1,3-10)
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d'amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l'ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.
Mt 15,21-28
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita
Quante volte Signore ti chiediamo pietà, quante volte ti chiediamo aiuto senza ottenere risposta!
E' la storia del nostro rapporto con te fatto di solitudine abissale e di improvvise incursioni del tuo Spirito.
"Anche il passero trova la casa e la rondine il nido presso il tuo altare" dici.
Con questa fede voglio continuare a sperare che pur nella mia indegnità tu ti chini alla mia altezza e mi sollevi e mi guardi come una madre guarda suo figlio
Salmo 83
Quanto sono amabili le tue dimore
Signore degli eserciti!
L'anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.
Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente;
anche la prima pioggia
l'ammanta di benedizioni.
Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.
Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.
Sì, è meglio un giorno nei tuoi atri
che mille nella mia casa;
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende dei malvagi.
Perché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina nell'integrità.
Signore degli eserciti,
beato l'uomo che in te confida.